In un momento storico in cui il corpo si smaterializza e i supporti tecnologici diventano fragili forme di archiviazione del sé, l’autore interroga il confine tra memoria analogica e memoria digitale, attraversando soglie e cornici intermediali. Una profonda crisi identitaria che si fa strumento di riappropriazione esistenziale.
Il Premio Futura, assegnato dalla Giuria Giovani con l’intento di incoraggiare nuove e promettenti prospettive sulla videodanza, va a Droste di Riccardo Saraceni.
In the frame of an historical moment in which the analogical conception of the body crumbles and technological supports function as a fragile form for the archiving of the self, the author questions the boundary between analogue and digital memory. Crossing media and audiovisual thresholds, his work transforms a profound identity crisis into an instrument of existential reappropriation. Premio Futura, awarded by the Youth Jury with the aim of encouraging new and promising perspectives on video dance, goes to Droste by Riccardo Saraceni.
Per la creazione di uno spazio interstiziale che accoglie lo sguardo dello spettatore rendendolo parte integrante del processo creativo, e per l’invenzione di proposte di contatto e dialettiche relazionali nella fessura tra le cose, la Menzione Speciale è assegnata a INTRA (the space between) di gruppocorp3.
For the creation of an interstitial space that welcomes the viewer's gaze, making it a pivotal part of the creative process, and for the configuration of a relational aesthetic, a dialectical conception of the connection hidden in the crack between things, the Special Mention is assigned to INTRA (the space between) by gruppocorp3.
Per la capacità di creare una narrazione perfettamente armonica – sia a livello audiovisivo che performativo – tra due mondi in apparenza separati, quello naturale e quello più prettamente umano, in una ipotesi di convivenza interspecie; per la riuscita intersezione di materiale storico di archivio scientifico e riprese realizzate in pellicola; per la costruzione di un paesaggio sonoro che accompagna una metamorfosi tessuta come un’indagine stratificata e caleidoscopica, il premio Best Film va a Eclipsis di Tania Hernandéz Velasco.
For the ability to create — on both audiovisual and performative levels — a perfectly balanced narrative between two seemingly separate worlds, nature and mankind, in a hypothetical inter-species coexistence; for the successful integration of archival materials from scientific research centers and film footage; and for constructing a soundscape that supports a metamorphosis in the form of a layered, kaleidoscopic investigation, the Best Film Award goes to Eclipsis by Tania Hernández Velasco.
Entrambi i lavori riescono nell’ambizione di sospendere il tempo e indagare la fine dell’esistenza corporea, facendo ricorso a espedienti narrativi opposti. Se in un caso il racconto è tenuto insieme dall’ambientazione domestica che si fa personaggio e custode dell’archivio familiare, nell’altro caso il filo conduttore – in una apparente frammentarietà di ambientazioni e di storie – è sostenuto dall’utilizzo della tecnica dello slow motion consapevole e non convenzionale. La menzione Best Director va, ex aequo, a Nora Rosenthal, regista di Nine Easy Dances, e Rolf Hellat, regista del film Déjà Nu.
Both films succeed in their ambition to suspend time and explore the end of bodily existence, using opposite narrative devices. In one film, the story is anchored by a domestic setting that becomes both a character and the guardian of the family archive. In the other, seemingly fragmented settings and stories are unified by the conscious, unconventional use of slow motion. The Best Director mention (ex aequo) goes to Nora Rosenthal, director of Nine Easy Dances, and Rolf Hellat, director of Déjà Nu.
Entrambi i lavori riescono nell’ambizione di sospendere il tempo e indagare la fine dell’esistenza corporea, facendo ricorso a espedienti narrativi opposti. Se in un caso il racconto è tenuto insieme dall’ambientazione domestica che si fa personaggio e custode dell’archivio familiare, nell’altro caso il filo conduttore – in una apparente frammentarietà di ambientazioni e di storie – è sostenuto dall’utilizzo della tecnica dello slow motion consapevole e non convenzionale. La menzione Best Director va, ex aequo, a Nora Rosenthal, regista di Nine Easy Dances, e Rolf Hellat, regista del film Déjà Nu.
Both films succeed in their ambition to suspend time and explore the end of bodily existence, using opposite narrative devices. In one film, the story is anchored by a domestic setting that becomes both a character and the guardian of the family archive. In the other, seemingly fragmented settings and stories are unified by the conscious, unconventional use of slow motion. The Best Director mention (ex aequo) goes to Nora Rosenthal, director of Nine Easy Dances, and Rolf Hellat, director of Déjà Nu.
Per la relazione simbiotica che intercorre tra performance e regia durante un piano sequenza magistralmente orchestrato; per la capacità del film di coinvolgere lo spettatore in un'atmosfera sospesa e claustrofobica, nella quale la camera esplora la presenza intermittente di tre corpi all'interno di uno spazio abitato, che si infrange sul finale. La menzione Best Performance va a Aurora di Leonardo Villa, disegno coreografico di Leonardo Villa, Natália Karam, Luiz Ragusa e Katia Rozato, performance di Natália Karam, Luiz Ragusa e Katia Rozato.
For the symbiotic relationship between performance and film direction established during a masterful long take; for the film’s ability to involve the audience in a suspended yetclaustrophobic atmosphere, where the camera explores anintermittent presence of three bodies in interiors, completely transformed at the end, the Best Performance mention goes to Aurora by Leonardo Villa, choreography by Leonardo Villa, Natália Karam, Luiz Ragusa and Katia Rozato, performancesby Natália Karam, Luiz Ragusa and Katia Rozato.
Per la capacità di condensare nell’arco narrativo la complessa biografia del protagonista; per essere riuscito a restituire in modo efficace la potenza di un corpo e la reazione collettiva, liberatoria e sacrale che scatena, la menzione Best Concept va a Bolero di Nans Laborde-Jourdàa.
For the ability to summarize the complex biography of the main character and for effectively conveying the strength of a body and the liberating, sacred reaction it unleashes within the community, the Best Concept mention goes to Bolero by Nans Laborde-Jourdàa.
L'Audience Award di Stories We Dance / FuoriFormato 2024 va a Bolero di Nans Laborde-Jourdàa.
The Audience Award of Stories We Dance / FuoriFormato 2024 goes to Bolero by Nans Laborde-Jourdàa.